Lui & Lei
Aprimi2
di CarmencitaPablito
18.03.2022 |
170 |
0
"Decisero che potevo essere liberata e che soprattutto potevo liberarmi dal liquido
Libera e pulita tornai nella stanza rosa dove ti trovai ad attendermi
Ti..."
Ammorbidirono e alleviarono il rossore delle labbra con un impacco tiepido, fu un vero piacere, mentre pinzettavano però il clitoride affinché restasse ben evidente e affinché non mi rilassasi troppo che quel lieve ma costante dolore mi ricordasse che ero nelle loro mani ed ero assolutamente indifesa, distribuirono con molta cura e altrettanta capacità anche tra le mie chiappe ben aperte l’impacco e altrettanto fecero con un massaggio sapientissimo il mio buchetto, sinceramente ero eccitatissima e avrei tanto voluto farmi riempire figa e culo e farmi pompare per benino e per dirla tutta da lì a poco mi accontentarono ma non come immaginavo ioIniziarono ad infilarmi una cannula di modeste dimensioni nel culo, sperai fosse una di quelle che pompando si gonfiano ma niente non si trattava di quello, mi infilarono nella figa un grosso cazzo e finalmente pensai, gemevo dal desiderio, il mio corpo implorava d’essere scopato, implorava di godere e invece niente lo lasciarono lì ad allargami ma immobile, in compenso nel mentre senti scorrermi nel culo un liquido tiepido e ne percepii il profumo di orchidea
Il liquido scorreva lento ed inesorabilmente dentro il mio intestino, evidentemente il mio fidanzato mi voleva linda e morbida dentro oltre che fuori e questo mi faceva ben sperare anzi con l’immaginazione ero già al momento in cui mi sarei aperta per lui per dargli quel che desiderava e per prendermi ciò che desideravo, intanto la mia pancia continuava a crescere per il liquido e la pressione che esercitava sul grosso cazzo immobile che avevo nella figa rendeva tutto più “tangibile” senza considerare che anche la pinza sul clitoride non mi dava pace, stavo per impazzire dal desiderio così immobilizzata e riempita.
decisero che potevo essere liberata e che soprattutto potevo liberarmi dal liquido
Libera e pulita tornai nella stanza rosa dove ti trovai ad attendermi
Ti buttai le braccia al collo, lasciai aderire il mio corpo nudo al tuo, eri vestito ed amavo sentirmi più nuda che mai al tuo cospetto, infilai la mia lingua tra le tue labbra, sospirando di desiderio, l’unica reazione evidente al mio entusiasmo fu il tuo cazzo duro che percepivo appoggiato a me, tu restasti pressoché impassibile non mi corrispondesti ne con un bacio ne con un abbraccio
Senti invece una delle due assistenti prendermi le braccia, portarmele dietro le spalle ed allontanarmi da te dolcemente ma con fermezza spingermi in un’ altra stanza.
La stanza era completamente arredata di nero un po’ disorientante, illuminati erano esclusivamente gli “attrezzi” utili ai trattamenti intorno il buio e in quel buio mi piaceva pensare si potessero nascondere degli spettatori
L’attrezzo principale era un altro cavalletto, diverso dal precedente, anche in questo caso culo e figa - piatti forti del menu - erano ben esposti e le caviglie ben bloccate alle base con cinturino di cuoio, il cavalletto era fatto in modo da sostenere il busto ma di lasciare scoperto il seno attraverso una feritoia, prima di farmi sdraiare cambiarono la pinza che ancora avevo al clitoride e la sostituirono con una collegata anche ai capezzoli è dotata di un guinzaglio affinché tutte le pinze contemporaneamente potessero essere tese, mi imbrigliarono anche la bocca affinché restasse completamente spalancata, una volta sdraiata mi infilarono nel culo un grosso e freddissimo plug in acciaio fatto a gancio ed anch’esso dotato di guinzaglio e quindi manovrabile e nella figa un ovetto diciamo di dimensioni piuttosto importanti che mi riempiva per benino, ero pronta.
Ero pronta in tutti i sensi, tutto questo armeggiare nel buio e nel silenzio intorno al mio corpo, mi aveva eccitata tantissimo e ancora non aveva avuto un orgasmo continuavano a lasciarmi li sull’orlo del precipizio del piacere e al momento buono rallentavano e mi placavano
Ti sentii entrare nella stanza, adoravo lasciarmi guardare da te mettere in bella mostra tutto quel che avevo da offrirti e direi che ero stata preparata a dovere allo scopo.
Uno schiocco di dita e poi di nuovo il silenzio, poi feroce come l’unghiata di una belva una scudisciata improvvisa e repentina sulle mie chiappe, inarcai la schiena e trattenni il respiro
By Paola
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.